Gelatina alimentare, fa bene o male?

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Nonostante sia presente nella cucina “moderna” da molto tempo, la gelatina alimentare rappresenta sempre un po’ un mistero nell’immaginario comune, sopratutto per le modalità di creazione della stessa. In realtà la gelatina animale, che va sostanzialmente divisa in due categorie, possiede delle capacità molto utili per il nostro organismo.

Gelatina animale

La gelatina animale, comunemente chiamata colla di pesce (nonostante questa sia una terminologia antiquata, visto che al giorno d’oggi arriva principalmente da suini e bovini) sviluppata attraverso un processo di idrolisi e dopo un accurata raffinazione, diventa edibile.
La classica gelatina solitamente a gusto di frutti, così come molte caramelle jelly contengono la gelatina alimentare, che nonostante le tante fake news, è qualcosa di relativamente naturale che non arriva da parti “strane” degli animali, come occhi oppure ossa, ma dal tessuto connettivo muscolare, proprio questo fornisce alla gelatina animale un apporto di collagene, particolarmente utile per le articolazioni, nonchè per l’apporto di vitamine C e D e calcio. Ovviamente un utilizzo troppo frequente può provocare disturbi al sistema digestivo nonchè alcune reazioni allergiche.

Gelatina vegetale

Pian piano sempre più diffusa anche nel nostro paese, sopratutto con l’aumento di vegani e vegetariani, come l’agar-agar, particolarmente utilizzata anche in ambito della pasticceria, e solitamente deriva da organismo come le alghe, oppure può essere ricavata da alcuni frutti, in questo caso viene definita pectina. Decisamente più digeribile rispetto alla variante animale è particolarmente adatta per chi è soggetto a intolleranze alimentari, oltre che per i diabetici visto che non contiene zuccheri.

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