Il burro di arachidi fa male? Ecco la verità

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Uno degli alimenti più utilizzati negli Stati Uniti, al punto da diventarne uno dei punti cardine della colazione dell’americano medio è sicuramente il burro d’arachidi particolarmente apprezzato per la consistenza che permette di essere consumato sul pane, sia da solo che in maniera analoga a quella del burro, ossia accompagnato da marmellate ed altre creme.

Cos’è

Diffuso dalla prima metà del 900 in America, in sostanza viene ottenuto dalla macinazione dei semi delle arachidi ed è diventato popolare anche nella cultura di massa statunitense: negli ultimi anni da semplice prodotto di importazione è divenuto popolare anche in Europa, con diversi produttori che hanno deciso di distribuirlo in egual misura anche nel vecchio continente. Tralasciando le numerosi varianti che presentano oltre al gusto standard delle arachidi quelle di numerosi altri (ad esempio cocco, cannella, cioccolato e quant’altro) il burro d’arachidi viene realizzato in due tipi differenti, smooth, “cremoso” o crunchy, “croccante” a seconda delle preferenze. I primo è decisamente più vellutato del secondo che presenta piccole scaglie di arachidi.

Fa bene o fa male?

Al netto delle numerose allergie ed intolleranza che un alimento come l’arachide si porta dietro, in linea generale il burro da essa derivata, è decisamente salutare, potendo fornire un notevole apporto di sostanze utili all’organismo come  proteine, fibre, acido oleico, di acido folico, vitamine B ed E, magnesio e niacina, vitamina utile al rilascio della serotonina, chiamata anche l’ormone del benessere. Assunto in quantità moderate aiuta all’integrazione alimentare, infatti spesso viene utilizzato da chi fa attività sportiva.
Essendo un cibo molto calorico è può portare ad un sovrappeso e nei casi più gravi ad una vera e propria obesità, uno dei mali principali che affligge proprio gli Stati Uniti.
Il consiglio è quindi di consumarlo a piccole dosi, prevalentemente al mattino o come merenda, senza esagerare con le dosi, anche perchè solitamente ne basta poco per placare la fame.

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