Il pepe fa bene o fa male? Ecco la verità

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Quello che noi comunemente chiamiamo pepe, generalmente intendendo il pepe nero è in realtà solo una delle svariate centinaia di varianti delle Piperaceae, la “famiglia allargata” del quale fa anche parte il Piper nigrum, il nome scientifico del pepe nero, definita la spezia per eccellenza in una quantità sterminata di piatti, dove viene sfruttato sopratutto al sua proverbiale piccantezza che si sposa molto bene con molti cibi. Il pepe non può mancare in ogni cucina che si rispetti, ma le proprietà di questa spezia sono molteplici, vediamo quali.

Proprietà benefiche

Come molte altre spezie il pepe possiede prima di tutto grandi capacità antiossidanti ma l’elemento fondamentale è costituito dalla piperina, che oltre a conferire al pepe il caratteristico aroma e “pizzicore”, ha diverse proprietà molto interessanti e salutari per il nostro corpo come capacità antinfiammatorie, nonchè un’interessante capacità antitumorali, sopratutto per quanto riguarda il cancro al colon. Inoltre un apporto moderato di pepe può essere benefico per le funzioni del cervello, migliorando sensibimente la memorie e rivelandosi utile per chi soffre di alzheimer.
Un suo utilizzo inoltre aiuta ad eliminare le tossine dal nostro corpo ed ha funzioni antidepressive.

Quando fa male?

A dispetto delle apparenze, il pepe ha un apporto calorico discretamente alto rispetto ad altre spezie, anche se essendo usato in piccole quantità solitamente questo non influisce minimamente sul nostro corpo. Sconsigliato a chi soffre problemi di ulcera, gastrite, morbo di Crohn, emorroidi visto che contribuisce a sviluppare succhi gastrici.
Nessun problema neanche per le donne incinte a patto di un consumo responsabile.

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