L’acqua è alla base di “tutto”, e non può che essere fondamentale per la salute del nostro organismo, che è composto per più della metà di acqua, ed anche in ambito alimentare occupa una posizione impossibile da scalfire. Negli ultimi anni il mercato ha visto la comparsa di numerose tipologie di acqua, alcune con alcune capacità specifiche verso determinate categorie di consumatori, anche se bisogna tenere a mente diversi valori e fattori per capire qual’è l’acqua più adatta a noi.
I parametri
L’etichetta dell’acqua in bottiglia contiene delle informazioni nutrizionali decisamente uniche, al punto che per definire l’acqua minerale si utilizza il valore relativo al residuo fisso, che determina la classificazione: l’Acqua minerale naturale ha un residuo fisso (ossia l’apporto di minerali che non evaporano alla temperatura di 180 gradi. Il valore del residuo fisso è di compreso tra 500 e 1500 mg/l, quindi tende a favorire la formazione di calcoli.
L’Acqua Oligominerale ha un tasso minore che non supera i 500 e quindi è probabilmente la più adatta alla stragrande maggioranza delle persone. Per chi ha problemi di calcoli solitamente consuma l’Acqua scarsamente mineralizzata ossia con un tasso di residuo fisso inferiore a 50.
L’acqua giusta
Sono da tenere in considerazione anche altri valori come l’apporto di Sodio, il Ph ed i nitrati (che sono potenzialmente pericolosi essendo cancerogeni): generalmente per chi fa sport è indicata un’acqua ricca di minerali, per le donne in gravidanza e chi ha problemi alle ossa meglio optare per un’acqua ricca di calcio. Quelle ricche di sodio sono adatte per i problemi di stitichezza, mentre in maniera opposta conviene scegliere una povera di questa sostanza in caso di problemi di pressione alta.
